da ALBERTO BARBIERI [5164] » 16 giu 2022, 16:17
Gentili colleghe e colleghi,
sperando sia di interesse, segnalo la pubblicazione dell’articolo “A Schema Therapy approach to complex dissociative disorder in a cross-cultural setting: a single case study" (
https://www.rivistadipsichiatria.it/arc ... oli/37993/ ) a cura di clinici appartenenti all'organizzazione umanitaria Medici per i Diritti Umani e all'SPC di Roma. Nonostante i limiti dello studio (in primis il fatto di essere lo studio di un singolo caso clinico), il manoscritto suggerisce che la Schema Therapy (ST), integrata in un approccio per fasi, possa essere un efficace trattamento per i disturbi dissociativi complessi. Lo studio fornisce inoltre alcuni elementi preliminari circa la validità cross-culturale del costrutto degli schema modes così come sulla efficacia della ST in setting interculturali oggi sempre più frequenti anche nel nostro paese. Nel manoscritto infine si discutono aspetti relativi alla co-terapia e al reparenting.
Saluti cordiali,
Alberto Barbieri
Medici per i Diritti Umani
Gentili colleghe e colleghi,
sperando sia di interesse, segnalo la pubblicazione dell’articolo “A Schema Therapy approach to complex dissociative disorder in a cross-cultural setting: a single case study" ( https://www.rivistadipsichiatria.it/archivio/3814/articoli/37993/ ) a cura di clinici appartenenti all'organizzazione umanitaria Medici per i Diritti Umani e all'SPC di Roma. Nonostante i limiti dello studio (in primis il fatto di essere lo studio di un singolo caso clinico), il manoscritto suggerisce che la Schema Therapy (ST), integrata in un approccio per fasi, possa essere un efficace trattamento per i disturbi dissociativi complessi. Lo studio fornisce inoltre alcuni elementi preliminari circa la validità cross-culturale del costrutto degli schema modes così come sulla efficacia della ST in setting interculturali oggi sempre più frequenti anche nel nostro paese. Nel manoscritto infine si discutono aspetti relativi alla co-terapia e al reparenting.
Saluti cordiali,
Alberto Barbieri
Medici per i Diritti Umani