Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Moderatore: DAILA CAPILUPI [3284]

Simone Cheli
https://www.youtube.com/channel/UCYEG-tsioNZ1TDK3B9Y1g7g

Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Simone Cheli »

Care/i colleghe/i

segnalo che molti dei soci di HiTOP Consortium, il network di ricerca sulla psicopatologia in chiave gerarchica, hanno inviato una lettera aperta a Meta.

Noi tutti firmatari abbiamo voluto esprimere il nostro stupore e rammarico per il fatto che Meta abbia cambiato le policy sul consentire accuse di disturbi mentali in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Si noti bene, che questo comportamento è tutt’ora NON possibile e porta a ban se riferito ad altre caratteristiche quali religione, nazionalità, sesso (biologico) e simili. Il tema dunque NON è la libertà di opinione.

Da un lato questa scelta porta indietro la lancetta della salute mentale di 50 anni. Dall’altro si inserisce in una più vasta operazione di attacco frontale alla scienza che è attualmente in corso negli Stati Uniti e non solo. Visti i timori che tanto hanno scosso SITCC sul rischio che venti ideologici giungessero dall’Atlantico, credo sia opportuno ricordare alcuni fatti di recentissima attualità:

- Il CDC ha obbligato tutti i ricercatori a ritrarre articoli in corso o in review per prima passare da approvazione governativa. Il messaggio è stato chiaramente esplicitato: è la politica che deve dire alla scienza cosa dire e fare e non viceversa.
- Numerose pagine web del NIMH e del NIH sono state oscurate perché trattavano temi non graditi al governo. Non solo le pagine sui temutissimi DEI, ma su temi quali vaccinazioni anti-COVID-19 o livelli di inquinanti.
- Sono stati tolti tutti i riferimenti dai siti governativi al cambiamento climatico. Hanno anche pensato bene di chiudere l’agenzia governativa che monitora l’anidride carbonica in USA e nel mondo.
- Non elenco ma rimando ai numerosi tagli a tutti gli enti di ricerca in genere e nello specifico a quelli che si occupavano di cose sgradite come campagne anti-pandemie, cambiamento climatico e non solo.

Sfortunatamente certe ideologie hanno costi ben elevati e non solo economici. Sulle politiche contro l’aborto abbiamo già i primi dati pubblicati su JAMA. La mortalità infantile è aumentata di oltre il 5% nella popolazione generale, di oltre il 10% nei bambini afroamericani. Ed i dati sono assai parziali, visto l’enorme “sommerso” degli aborti non-legali e l'abolizione dell'aborto in solo alcuni stati.

Mi auguro che SITCC sia pronta a tutelare la ricerca e la scienza della salute mentale nella sua totalità. Sia che i rischi giungano dall’Atlantico che dal nostro stesso cortile. Credo concordiamo sul fatto che prese di posizioni politiche, religiose e non solo debbano esser tenute ben lontane dall’agire scientifico.

Un saluto
Simone Cheli



Link alla lettera aperta: https://www.hitop-system.org/letter-to-meta
Nicole Anna Adami

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Nicole Anna Adami »

Grazie Simone,

è un momento storico complesso per la ricerca scientifica, in aggiunta a quanto tu hai già sottolineato,
il 07 febbraio l'APA ha inviato una lettera a membri e colleghi.

Nella lettera vengono proprio riportati i rischi di oscurantismo e di intromissione della politica nella ricerca.

"Questi cambiamenti politici non solo influiscono sul vostro lavoro, ma hanno anche un impatto su questioni sociali più ampie. Per esempio, la riduzione delle iniziative a favore della diversità sta ostacolando i nostri progressi verso una maggiore equità sanitaria.

Questi cambiamenti colpiscono il cuore della scienza e della pratica psicologica, influenzando non solo il vostro lavoro quotidiano, ma anche i principi fondamentali che guidano la nostra disciplina. "

A questo link la lettera integrale:
https://updates.apaservices.org/letter- ... sts-2-7-25


Un saluto
Nicole Adami
Niki Petrocchi

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Niki Petrocchi »

Ciao Simone, ciao tuttə

Simone, grazie tante per aver condiviso questa riflessione e per il tuo impegno nel portare all’attenzione della comunità scientifica una questione così grave e urgente.

È difficile esprimere quanto anch’io sia preoccupata per la direzione che le cose stanno prendendo. Spero che generi preoccupazione in tuttə noi. Non si tratta solo di un attacco alla scienza, ma di una deriva pericolosa che mina le basi stesse del pensiero critico e del metodo scientifico. E, come giustamente sottolinei, non riguarda solo alcune categorie: oggi il bersaglio è la ricerca su genere e identità, domani potrebbe estendersi a qualsiasi altro ambito scomodo. È un meccanismo ben noto, che stiamo già vedendo all’opera in molti settori.

Sappiamo bene quanto sia facile manipolare i dati scientifici per supportare una narrazione predefinita, scegliendo solo ciò che conferma un certo punto di vista. Ma qui non si tratta più di cherry-picking: stiamo assistendo a una riscrittura sistematica della realtà su basi ideologiche e politiche, e questo è un rischio enorme.

Mi auguro davvero che le società scientifiche, inclusa questa, continuino ad avere a cuore quello che molti di noi considerano l’essenza stessa della scienza: un processo rigoroso, libero da pressioni ideologiche e politiche, volto alla comprensione e al benessere delle persone. Continuiamo a vigilare e a far sentire la nostra voce, con la speranza che la scienza possa rimanere un luogo di ricerca e di approssimazione alla verità, non un campo di battaglia per giochi di potere.

Un caro saluto,
Niki Petrocchi
angelo maria inverso

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da angelo maria inverso »

Carissimo Simone e carissimi colleghi,
da gran tempo ho segnalato con preoccupazione l'ingerenza del potere politico e più ancora di quel potere profondo che quello politico sostiene e dirige. Di questo fanno parte lobbies, potentati economici, complesso militare-industriale, centri di ricerca e proprietà delle principali riviste scientifiche.
Ieri come oggi ricercatori e professionisti dovevano ribellarsi a questa dominazione fatta di dispositivi solo in parte legislativi, ma più spesso regolamentari, quasi sempre sotto forma di linee guida, di disposizioni amministrative affidate ad esperti coerenti con la visione politica dominante.
Ieri (e oggi ancora) non si pubblicava se non si accettava la teoria del gender, domani potrebbe non pubblicare chi la sostiene; ieri ( e anche oggi) non si può opinare sull'utilità di alcuni vaccini, pena la radiazione dall'ordine professionale, domani potrebbe accadere che chi ne sostiene l'utilità debba difendersi.
E' accaduto, in Italia, che i medici che non prescrivono psicostimolanti nell'ADHD siano minacciati di denuncia per malpratice, perché linee guida formulate in un lontano altrove lo considerano la terapia di prima istanza, del tutto incuranti delle sensate obbiezioni che vengono fatte da più parti all'uso indiscriminato di questi farmaci.
Potrei continuare a lungo nell'elenco.
Il principio di scienza e coscienza che garantiva la libertà di cura è stato sostituito con principi di carattere autoritario.
Faccio seguire l'abstract di uno dei due articoli dedicata alla questione dell'ingerenza politica nella pratica professionale sullo stesso numero di JAMA citato dall'ottimo Simone Cheli.
Eccolo nell'originale inglese

Historically, the medical profession,similar to professions such as law and divinity, has largely been allowed to self-regulate.1 With that privilege comes responsibility: determining who can practice medicine, articulating evidence-based standards of care and competent practices, training residents and fellows to ensure professional conduct among new physicians, and disciplining physicians who break professional norms and fail to follow the standard of care. Recent encroachment on this system by politicians, judges, and legislators pushes the practice of medicine into dangerous territory with laws and political actions that clearly violate principles of evidence-based standards and intrude on the profession’s autonomy. In the recent past this may have been clearest in provision of abortion and gender-affirming care. Now bans and restrictions in those areas are an unfortunate blueprint for legal and political erosion of the medical profession as well as medical research. Certainly, the new Trump administration’s immediate order to federal health agencies to halt communications, including public health announcements,aswellas funding processes, casts doubt on the future of independent scientific inquiry itse
E' un peccato che i colleghi americani non si rendano conto che il principio of evidence-based è esso stesso autoritario e limitativo dell'autonomia delle scelte terapeutiche se diventa un dispositivo, se le linee guida obbediscono solo a questo criterio, se le stesse linee guida vengono fatte valere come principio esclusivo nelle controversie legali, etc.
E' giusta questa iniziativa a cui aderisco con entusiasmo, ma vorrei che ce ne ricordassimo quando il vento cambierà (sovegna vos a temps).
State bene
Angelo Inverso

....aggiungo la segnalazione di un articolo JAMA che ha il merito non solo di rappresentare un cahier de doleance, ma indicare i limiti dell'attuale sistema di finanziamento della ricerca biomedica
Walensky RP, Walensky LD. US Science in Peril. JAMA. Published online February 14, 2025. doi:10.1001/jama.2025.1929
Tullio Scrimali

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Tullio Scrimali »

Caro Simone,
Mi congratulo per la importante iniziativa presa che supporto con entusiasmo. Per le battaglie in difesa della psichiatria democratica, solidale e complessa, conta pure su di me! No ai reiduzionismi, no alle discriminazioni dei pazienti!
Ciao a tutti: Tullio Scrimali
Rosita Borlimi

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Rosita Borlimi »

Cari Colleghi,
nell’aderire completamente alle preoccupazioni espresse da Simone, auspico che tale adesione possa essere almeno condivisa dai “maestri” della nostra Società con lo scopo di indirizzare i giovani in formazione allo strenuo sostegno della libertà e dell’indipendenza della ricerca scientifica.
Rosita Borlimi
Tullio Scrimali

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Tullio Scrimali »

Ciao Rosita,
Sono uno dei "Maestri" di cui parlavi o almeno dei Decani (Didatta della SITTC da oltre quaranta anni). Ho contribuito, col mio lavoro, presso la Clinica Psichiatrica della Università di Catania, alla chiusura dei manicomi, allo sviluppo della Psicoterapia della Schizofrenia (Tullio Scrimali: Entropia della Mente ed Entropia Negativa. Angeli, Milano 2006) e sono sempre stato in prima linea nel difendere, anche a livello internazionale la visione democratica, solidale e complessa della Psichiatria Italiana.
Per queste e daltre battaglie ci cono sempre stato e ci sarò sempre! Ho fondato e dirigo da 35 anni la Scuola di Psicoterapia ALETEIA.
Ciao: Tullio Scrimali
Maria Marino

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Maria Marino »

Grazie, è una questione importantissima che riguarda un progressivo oscurantismo, pericoloso, aggressivo e antiscientifico.
Riguarda ognuno di noi.
Anche io spero e confido in un movimento unito della SITCC.
È molto preoccupante.

Buona serata a tutt*!
Maria Marino
Furio Lambruschi

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Furio Lambruschi »

In attesa che il Direttivo definisca formalmente quali sono i criteri per accedere alla categoria dei “Maestri” (perché anche su questo le regole non sono molto chiare ;-)), mi inserisco nella categoria degli “Anziani” ad animare questa discussione.

Sì, condivido anch’io la preoccupazione. Quella posta alla nostra attenzione è una questione importantissima che riguarda “un progressivo oscurantismo, pericoloso, aggressivo e antiscientifico”. Che avanza, tuttavia, ormai da alcuni decenni.

E in questo senso c’è qualcos’altro che ancor più mi preoccupa: ma davvero la nostra comunità scientifica se ne sta accorgendo ora? Non posso crederlo. Anch’io, come Angelo, sono molto sorpreso da questa “improvvisa” botta di consapevolezza e relativa levata di scudi su un tema, come quello dei rapporti tra ideologia (politica) e ricerca scientifica, che è palesemente sotto gli occhi di tutti da decenni, anche quando l’aria atlantica (e purtroppo è sempre quella che conta e che fa paura) era di tipo diverso.

Per chi lo voleva vedere, il Re è nudo da un bel po’!

Furio Lambruschi
Marco Del Giudice

Re: Lettera aperta di HiTOP Consortium a Meta

Messaggio da Marco Del Giudice »

Cari tutti,

approfitto del primo post nel forum per un saluto e un ringraziamento sentito ai colleghi della SITCC, che mi hanno accolto in questa società così ricca e vitale.

Ho letto il post di Furio e mi permetto di rincarare la dose, avendo lavorato negli USA in un periodo in cui l'accademia e moltissime società scientifiche (comprese quelle cliniche) si sono ricostituite di fatto come attori politici, schierati con il Partito Democratico in opposizione esplicita a quello Repubblicano. Non si possono contare i colleghi che hanno fatto professione di diventare in primis attivisti e solo dopo ricercatori, professori terapeuti, ecc. SInceramente, mi rendo conto che la portata e l'intensità di quello che è successo negli USA (il livello di politicizzazione raggiunto, il regime di soppressione del dissenso, le censure e liste di proscrizione in accademia, con annessi licenziamenti, boicottaggi e cancellazioni...) sono difficili da capire guardando le cose da qui.

Personalmente sono stato tra quei pochi nelle università che hanno tentato di avvisare gli altri che il gioco che stavano giocando, oltre che tossico dal punto di vista scientifico e culturale, era anche molto pericoloso: chi sceglie di diventare attore politico (non nel senso blando del "tutto è politico" ma in senso proprio) si assoggetta, volente o nolente, alle regole della politica, e non può chiamarsi fuori o dichiararsi immune quando non gli conviene più. Adesso sta arrivando la prevedibile (e ampiamente prevista) risposta punitiva, che però trova la sua logica in quello che è successo nei dieci e più anni precendenti. Ironico sentire gli allarmi accorati di chi ha favorito e caldeggiato per anni la politicizzazione (però "a sinistra", quindi tutto bene!) della scienza e dell'università. (Ovviamente non sto parlando dei partecipanti a questo forum.)

Sui tagli agli enti di ricerca e ai grant (sempre in USA)... anche lì ci sarebbe da fare un piccolo esame di coscienza, visti (a) i fiumi di miliardi dedicati per decenni a iniziative e progetti di scarso o nullo valore scientifico ma esplicitamente politico/ideologici, (b) il controllo capillare sui temi di ricerca "consentiti" e "priobiti" esercitato sotto le amministrazioni precedenti, anche se in modo leggermente più sottotraccia, e (c) le dichiarazioni di fedeltà ideologica (al paradigma diversity-equity-inclusion) richieste a chi volesse ricevere fondi e finanziamenti.

Due link a corredo, uno mio (scritto prima di tornare in Italia) e uno recente di Lee Jussim:

https://www.fondazionehume.it/societa/d ... dagli-usa/

https://unsafescience.substack.com/p/we ... o-warn-you

Marco Del Giudice
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