Riflessioni in corsa
Inviato: 14 dic 2024, 09:13
Cari colleghi,
Scrivo questa email in seguito a quanto accaduto nella
Giornata di ieri pomeriggio durante il Congresso Intermedio a Pescara, per cui successivamente ho condiviso dei contenuti sui Social ai quali in tanti hanno risposto, incitandomi a scrivere le medesime parole anche qui.
Per i non presenti:
Ieri, è nato un dibattito tra uno dei relatori e chi moderava gli interventi, un dibattito divenuto successivamente -purtroppo- una discussione accesa. Credo che il conflitto faccia parte dei giochi, ma credo anche che la modalità con cui esso viene condotto sia fondamentale. Del resto, mi sembra, è anche quello che diciamo ai ns pazienti ogni giorno.
Successivamente, durante la discussione finale, il relatore è stato nuovamente attaccato, fino a quando dal pubblico una giovane collega (e mi preme sottolinearlo, perché ritengo che sia importante rispettare gli anni di carriera di qualcuno o almeno da giovane psicoterapeuta e ricercatrice, è quello che sento sia adeguato), in risposta alla frase del relatore: “sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche”, ha urlato: “sono il revisore 2”, alludendo al fatto che non avrebbe accettato l’ultimo lavoro del collega.
Non sto qui per prendere le parti, non mi interessa chi abbia o meno ragione e credo che questo non sia neanche “importante”.
Sto qui per porre l’attenzione sul fatto che ci battiamo affinché la psicologia/psicoterapia siano considerate scienza, ma poi siamo i primi a non saper essere “scienziati”.
Due degli ABC - per rimanere in tema - di un ricercatore dovrebbero essere (e chi come me fa un po’ di ricerca, anche minima, dovrebbe saperlo): 1. Non avere conflitti di interesse con l’autore del lavoro che si prende in carico, 2. Mantenere l’anonimato.
Nessuno dei due assunti è stato rispettato. Anzi, pubblicamente il ruolo del ricercatore è stato ancora svalutato.
Tanti giovani come me battevano le mani. Questo per me è stato terrificante. Siamo noi a dover continuare a mantenere il rigore scientifico, siamo noi i nuovi membri della SITCC, noi di una generazione nuova.
Ribadisco, non sono qui a prendere le parti del relatore, che certamente neanche ne ha bisogno. Sono qui a porre l’attenzione su qualcosa che non sarebbe dovuta accadere e che va denunciata, affinché la Scienza e la Ricerca mantengano il rigore anche nella ns società.
In un mondo in cui è facile pubblicare, in cui le revisioni sono gratuite e messe in mano a noi giovani ricercatori, in un mondo scientifico in cui la Scienza non è più open access, possiamo essere coraggiosi e imparare a scegliere meglio. Non solo per noi, ma anche per i colleghi e per i ns pazienti.
Grazie.
Scrivo questa email in seguito a quanto accaduto nella
Giornata di ieri pomeriggio durante il Congresso Intermedio a Pescara, per cui successivamente ho condiviso dei contenuti sui Social ai quali in tanti hanno risposto, incitandomi a scrivere le medesime parole anche qui.
Per i non presenti:
Ieri, è nato un dibattito tra uno dei relatori e chi moderava gli interventi, un dibattito divenuto successivamente -purtroppo- una discussione accesa. Credo che il conflitto faccia parte dei giochi, ma credo anche che la modalità con cui esso viene condotto sia fondamentale. Del resto, mi sembra, è anche quello che diciamo ai ns pazienti ogni giorno.
Successivamente, durante la discussione finale, il relatore è stato nuovamente attaccato, fino a quando dal pubblico una giovane collega (e mi preme sottolinearlo, perché ritengo che sia importante rispettare gli anni di carriera di qualcuno o almeno da giovane psicoterapeuta e ricercatrice, è quello che sento sia adeguato), in risposta alla frase del relatore: “sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche”, ha urlato: “sono il revisore 2”, alludendo al fatto che non avrebbe accettato l’ultimo lavoro del collega.
Non sto qui per prendere le parti, non mi interessa chi abbia o meno ragione e credo che questo non sia neanche “importante”.
Sto qui per porre l’attenzione sul fatto che ci battiamo affinché la psicologia/psicoterapia siano considerate scienza, ma poi siamo i primi a non saper essere “scienziati”.
Due degli ABC - per rimanere in tema - di un ricercatore dovrebbero essere (e chi come me fa un po’ di ricerca, anche minima, dovrebbe saperlo): 1. Non avere conflitti di interesse con l’autore del lavoro che si prende in carico, 2. Mantenere l’anonimato.
Nessuno dei due assunti è stato rispettato. Anzi, pubblicamente il ruolo del ricercatore è stato ancora svalutato.
Tanti giovani come me battevano le mani. Questo per me è stato terrificante. Siamo noi a dover continuare a mantenere il rigore scientifico, siamo noi i nuovi membri della SITCC, noi di una generazione nuova.
Ribadisco, non sono qui a prendere le parti del relatore, che certamente neanche ne ha bisogno. Sono qui a porre l’attenzione su qualcosa che non sarebbe dovuta accadere e che va denunciata, affinché la Scienza e la Ricerca mantengano il rigore anche nella ns società.
In un mondo in cui è facile pubblicare, in cui le revisioni sono gratuite e messe in mano a noi giovani ricercatori, in un mondo scientifico in cui la Scienza non è più open access, possiamo essere coraggiosi e imparare a scegliere meglio. Non solo per noi, ma anche per i colleghi e per i ns pazienti.
Grazie.