EABCT 2024 - Diario di bordo di Alice Montanaro

Alice Montanaro
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EABCT 2024 - Diario di bordo di Alice Montanaro

Messaggio da Alice Montanaro »

Cari soci e colleghi,

Promuovere, partecipare e applicare la ricerca in psicoterapia rappresenta probabilmente una delle più alte forme di compassione umana. Significa porsi nella posizione di aiuto e significa farlo con l’umiltà di poter sbagliare, imparare ed eventualmente cambiare rotta.

Per tale ragione, le conferenze, nazionali o internazionali che siano, rappresentano un importante momento di scambio e connessione che ci permettono di tornare a casa con il desiderio di applicare quanto appreso e condividere con chi ci aspetta quanto abbiamo osservato.

È per questo che ho il piacere di scrivere qualche riga sul “54th annual congress EABCT 2024” che si è tenuto a Belgrado dal 4 al 7 settembre, a cui va aggiunta una giornata di pre-congress con diversi workshop formativi. A tal riguardo, prima di proseguire, ringrazio il Comitato Direttivo per il full board award per giovani psicoterapeuti/ricercatori che mi ha permesso di volare in Serbia e di effettuare una presentazione orale sull’efficacia della CBT nel campo della disabilità intellettiva e delle sindromi genetiche rare. Grazie a tutto il Direttivo e nello specifico alle persone della dott.ssa Ilaria Baiardini e del dott. Antonio Pinto per avermi supportato in tutte le giornate di questa conferenza.

Il tema di quest’anno consisteva in “New age of CBT-Challenges and perspectives”; infatti ampio spazio è stato dato a simposi e discussioni sulle difficoltà diagnostiche, sugli interventi innovativi e sul contributo che la ricerca dovrebbe fornire nei prossimi anni. Una novità è consistita nella costituzione di “panel debates of keynote speakers” che ha permesso ai veterani di confrontarsi su tematiche importanti fornendo punti di vista differenti e stimolando l’audience a porre domande ed a porsi domande.
A questo proposito, mi ha particolarmente colpito il seguente interrogativo: esistono davvero tante forme di CBT o possiamo pensare alla CBT come un tutto unico che non dovrebbe avere sotto-categorie? È possibile che si tratti semplicemente di tecniche diverse che non dovrebbero avere differente nomenclatura, ma che dovrebbero essere combinate in base alla necessità clinica?
Ed inoltre, dato che la CBT sembra essere efficace per circa il 60% dei pazienti, piuttosto che testare nuove strategie di intervento, non dovremmo forse pensare di unire le forze per aiutare il restante 40%? È una questione rimasta aperta, ma che probabilmente potrebbe fornire spunti di riflessione e stimolare nuove collaborazioni anche in noi soci italiani.

Un’ulteriore novità proposta quest’anno dall’EABCT sono state le “early career sessions” che hanno permesso a giovani ricercatori e terapeuti di incontrare gli esperti nel campo e porre loro qualsiasi domanda, spaziando da curiosità sulla loro esperienza clinica a richieste di suggerimenti per ottenere una maggiore visibilità o per unire la pratica clinica alla ricerca. Personalmente, ho seguito la sessione tenuta dalla prof.ssa Kristen Doyle, durante la quale è emerso il bisogno di una maggiore sistematizzazione e condivisione dei dati anche al di fuori dell’ambiente accademico e conclusa con l’idea di unire le forze anche sul piano internazionale.

Gli argomenti della conferenza sono stati i più disparati, dall’infanzia all’età adulta, da tecniche specifiche a quelle più generali, dall’assistenza alla ricerca sperimentale. Per me è stato un cocktail emotivo indescrivibile che mi fa pensare che i meandri della nostra mente siano labirinti ancora da esplorare… il che, almeno su un piano sperimentale, è a mio avviso stimolante per la creazione di nuovi progetti di ricerca che contribuiscano a fare della psicologia e della psicoterapia una scienza.

Ho particolarmente apprezzato anche le skill classes consistite nell’applicazione di tecniche specifiche e quindi in sessioni pratiche rivolte a psicologi emergenti, ma anche a terapeuti esperti. Si è trattato di sessioni particolarmente affollate, che ci hanno permesso di connetterci anche emotivamente (e tutti sappiamo quanto lo scambio emotivo valga mille volte di più) e quindi di imparare ancora più a fondo gli uni dagli altri. Potrebbe essere forse una novità da portare anche in territorio italiano.

La community della EABCT è coinvolgente, inclusiva ed aperta all’ascolto anche dei meno esperti, aspetto che sento di condividere pubblicamente al fine di incoraggiare un maggior numero di giovani colleghi italiani a partecipare nei prossimi anni.

Torno a casa con l’entusiasmo di applicare nuove tecniche, di entrare in contatto con ricercatori e clinici lontani e con l’esuberante desiderio di contribuire all’ unione di ricerca e pratica clinica, probabilmente uno degli obiettivi più profondi della SITCC a cui noi tutti apparteniamo.

Grazie ancora per la possibilità di aver potuto rappresentare la nostra comunità all’estero.

Immensamente grazie,
Ci vediamo a Pescara!

Alice Montanaro
Ilaria Baiardini

Re: EABCT 2024 - Diario di bordo di Alice Montanaro

Messaggio da Ilaria Baiardini »

Grazie Alice per averci aggiornato. Il "diario di bordo" e i post da Belgrado ci hanno offerto dei flash interessanti sul congresso EABCT e sul panorama internazionale.
E' bello vedere come le iniziative della SITCC per i soci più giovani ci permettano di conoscere e di far conoscere colleghi preparati, curiosi ed entusiasti.
Arrivederci a Pescara!

Ilaria
Alice Montanaro

Re: EABCT 2024 - Diario di bordo di Alice Montanaro

Messaggio da Alice Montanaro »

Grazie Ilaria e grazie al direttivo per le iniziative per i giovani ricercatori! A presto!

Alice
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