Prove di efficacia per la Terapia Metacognitiva Interpersonale

Nino Carcione
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Prove di efficacia per la Terapia Metacognitiva Interpersonale

Messaggio da Nino Carcione »

Care socie e cari soci,

mi fa piacere comunicarvi la recentissima pubblicazione dei risultati del RCT che valuta l’efficacia della Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI), con intervento individuale e gruppo di skills training, per il trattamento del Disturbo Borderline di Personalità (DBP). Lo studio ha valutato sia gli aspetti clinici, sia quelli neurobiologici.
L’intero articolo è scaricabile gratuitamente dal sito APA: https://psycnet.apa.org/fulltext/2023-74559-001.html
Il trial era stato registrato su ClinicalTrial.gov ed è consultabile su: https://classic.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02370316
In questo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista dell’APA Personality Disorders: Theory, Research, and Treatment per la TMI abbiamo seguito la manualizzazione descritta in Carcione, Nicolò e Semerari, Curare Casi Complessi. La Terapia Metacognitiva Interpersonale dei Disturbi di Personalità, Laterza (2016) (edizione rivista in Carcione, A., Semerari, A., & Nicolò, G. Complex cases of personality disorders. Metacognitive Interpersonal Therapy. Springer, 2021).
Sono stati confrontati 78 pazienti con DBP, con due trattamenti evidence based: TMI vs. Structured Clinical Management (lo stesso trattamento con cui Bateman e Fonagy hanno confrontato il trattamento basato sulla mentalizzazione -MBT- in un loro RCT). I pazienti sono stati sottoposti a valutazione clinica e neurobiologica (RM strutturale e funzionale, prelievo ematico per lo studio di potenziali marcatori legati al DBP e alla risposta al trattamento quali: livelli di ossitocina, BDNF, marcatori legati al sistema di risposta infiammatoria e di stress, ecc.) effettuata pre-post 1 anno di trattamento.
La ricerca, coordinata dall’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, ha ricevuto un finanziamento dal Ministero della Salute nell’ambito del bando Giovani Ricercatori (Principal Investigator: Roberta Rossi, responsabile dell’Unità di Psichiatria del Fatebenefratelli di Brescia, anche lei di provenienza SITCC e specializzata anni fa all’APC di Verona).
Da tenere presente che, per questo studio, l’indicatore di outcome primario è la disregolazione emotiva e che la TMI si caratterizza e sviluppa come intervento non “solo” per il DBP, ma per la patologia generale di personalità a prescindere dalla diagnosi categoriale.
Entrambi gli interventi hanno mostrato un effetto significativo sulla sintomatologia del BPD. Il gruppo TMI ha mostrato una maggiore riduzione dell'impulsività e del numero generale di criteri DP. È interessante notare che sia la TMI, sia la SCM hanno modulato l'attivazione dell'amigdala nei pazienti con BPD.
La TMI, quindi, è una psicoterapia valida ed efficace per il BPD con un impatto sull'attivazione dell'amigdala e si configura come una terapia valida e un'opzione efficace per il trattamento del BPD.
Inoltre lo studio è ancora più ampio e, a mio avviso, interessante. Infatti in alcuni lavori in preparazione emerge che la TMI ha un effetto anche sulla connettività strutturale cerebrale, sulla modulazione dei livelli di ossitocina e sull’attività funzionale di alcune regioni cerebrali, ma di questo vi daremo aggiornamenti in seguito, speriamo presto.
Lo studio, dunque, rafforza vari altri risultati già pubblicati e, soprattutto, mostra l'estrema coerenza tra la teoria psicopatologica sui DP, i risultati clinici misurati con strumenti di valutazione auto ed eterosomministrati e risultati biologici che evidenziano effetti cerebrali perfettamente in linea con la teoria sulla metacognizione come fattore psicopatologico sottostante alla patologia di personalità.

Buona lettura a chi sarà interessato e buone vacanze.
Giancarlo Dimaggio

Re: Prove di efficacia per la Terapia Metacognitiva Interpersonale

Messaggio da Giancarlo Dimaggio »

Nino,
è un lavoro fantastico! Anche se le nostre manualizzazioni poi differiscono su tanti aspetti, la cosa importante è che la TMI raccoglie sempre più prove di efficacia e qui va in un campo che finora non aveva dati che è il border e ci piace. Unica domanda che l'articolo ancora non l'ho letto: tasso di drop-out?
Ciao,
Giancarlo
Nino Carcione

Re: Prove di efficacia per la Terapia Metacognitiva Interpersonale

Messaggio da Nino Carcione »

Grazie Giancarlo,

sono d'accordo con te sull'importanza di aumentare gli studi cha rafforzano sempre di più la validità del modello e l'efficacia del trattamento.

Sui Drop-out riporto dall'articolo:

"Dropout Rate: of the 76 participants, 53 (70%) completed 1 year of treatment. In particular, 10 (27%) patients in the MIT group and 13 (33%) in the SCM group abandoned the treatment prematurely: nine patients abandoned the study before the start of psychotherapy (two in the MIT group and seven in the SCM group), and two BPD patients in the MIT group became pregnant. The majority of dropouts (N = 20, 87%) occurred within the first 6 months of treatment in both groups."

Sulla diagnosi, il DBP è la diagnosi principale, ma come puoi immaginare poi non era l'unica. Un dato importante è che mentre SCM, più specifico per il DBP, riduce di più i criteri border misurati con la Zanarini (ovviamente entrambi i trattamenti li riducono Comunque in modo significativo), la TMI riduce nettamente di più la patologia generale di personalità misurata col numero di totale di criteri SCID, confermando la TMI come trattamento tagliato sulla patologia generale di personalità, più che su una specifica diagnosi categoriale.
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