Apertura dell'area di interesse DIsturbi del Neurosviluppo

Moderatore: DAILA CAPILUPI [3284]

Angelo Maria Inverso
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Apertura dell'area di interesse DIsturbi del Neurosviluppo

Messaggio da Angelo Maria Inverso »

A tutti colleghi, salute
Annuntio vobis gaudium magnum: habemus area studii (Area di interesse) "Disturbi del neurosviluppo".

Il direttivo nazionale della SITCC ha istituito, su mia richiesta, una specifica area di interesse che si chiamerà
"Disturbi del neurosviluppo".


Il collega Antonio Leone, all'inizio del lungo dibattito in mailing list dedicato allo "Sguardo diverso sull'ADHD" inviava una mail che iniziava, in tono un po' sconfortato, con queste parole:
"Purtroppo la riflessione è un po' tardiva per chi come me segue da anni le vicende della pedopsichiatria in Italia. Soprattutto a Cagliari, grazie all'endemica debolezza culturale propria della clinica locale e alla compiacenza di molti psicologi, regna già da molti anni la convinzione che l'ADHD (brutto acronimo dietro il quale si che nasconde una vasta complessità fenomenica) sia unicamente affrontabile con procedure farmacologiche. A queste si accompagnano, in ambito psicopedagogico, trattamenti comportamentali che esonerano spesso le famiglie da ogni coinvolgimento diretto nella responsabilità terapeutica".
E concludeva
"La lettura del fenomeno ADHD in chiave psicosociale apre alla speranza di recuperare un approccio più serio e scientifico a questa problematica, ma si pone -assieme ad altre tipologie sintomatiche, come i disturbi specifici dell'apprendimento DSA o le disforie di genere- in quella categoria critica di disturbi per l'inquadramento dei quali si rende quanto mai necessaria una lettura complessa, in grado di trascendere la impostazione bio-medica di tipo classico".

Scrivevo nel corso del medesimo dibattito:
"Il sistema DSM, che influenza direttamente e indirettamente la nostra attività clinica, ha operato un doppio spostamento di due condizioni cliniche ad esordio nell'infanzia: I disturbi pervasivi dello sviluppo, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Il primo spostamento è stato la unificazione di condizioni che a quasi tutti i clinici appaiono diverse (ad esempio la sindrome di Aspergere e il disturbo autistico ad alto funzionamento, oppure il disturbo da deficit di attenzione con iperattività e il deficit di attenzione senza iperattività);
il secondo è creare una categoria sovraordinata denominata "disturbi del neurosviluppo"......................"
Conseguenza del secondo spostamento è
"l'attribuzione ad un ben preciso meccanismo eziopatogenetico dei disturbi (cosa che era stata esclusa da chi proponeva l'adozione universale del sistema DSM in quanto a teorico) che, peraltro, non fa riferimento allo "sviluppo" ma al "neurosviluppo". La conseguenza operativa è che il paradigma biologico ha guidato ricerca, linee guida per l'intervento e procedure diagnostiche che non hanno incorporato tutte le informazioni relative a contesto, storie di vita, eventi, attribuendo sostanzialmente il disturbo a cause genetiche mai dimostrate, ma che sono diventate parte della definizione, in particolare per quanto riguarda il "disturbo dello spettro autistico. Queste operazioni non sono a mio avviso culturalmente e socialmente neutre, ma orientate verso una particolare concezione dell'essere umano, sostanzialmente riduzionista e meccanicista. Se così fosse lo spazio operativo psicoterapeutico verrà sistematicamente ridotto, sostituito nella migliore delle ipotesi da interventi più o meno pedagogici (ossia di controllo-direzionamento esterno), nella peggiore da interventi farmacologici o fisici (deep stimulation brain e consimili) o ancora , nel tempo che verrà, da misure di eugenetica su casi presunti a rischio."


Il problema si presenta con rinnovata rilevanza se guardiamo ai dati epidemiologici, con numeri certi, che segnalano l'esplosione diagnostica relativa ai disturbi del neurosviluppo nel loro complesso.

Prendendo a riferimeno i dati ISTAT
Nell'anno scolastico 2013/2014 le certificazioni con diagnosi di disturbi del neurosviluppo (alias disturbi dello spettro autistico) erano il 17% del totale, le diagnosi di ADHD il 13%, quelle di DSA il 17%.
Nell'anno scolastico 2018/2019 le certificazioni per disturbi del neurosviluppo (alias disturbi dello spettro autistico) erano il 26,4% , le diagnosi di ADHD il 19,5%, quelle di DSA il 15,8%.
L'ultima rilevazione ISTAT, relativa all'anno scolastico 2022/2023 riporta i seguenti dati: Disturbi del neurosviluppo (alias disturbi dello spettro autistico) 31,8% , ADHD il 18,1%, quelle di DSA il 19,4%.
Questi ultimi dati hanno ci danno un quadro allarmante di come il livello istituzionale sia fuorviato e non corrisponda quanto i clinici possono sperimentare nel loro lavoro quotidiano.
Solo un esempio. Secondo questi ultimi dati i disturbi affettivi e relazionali sarebbero solo l'11,4 % del totale e nella scuola dell'infanzia (3-6 anni) solo il 4,5%. Nella stesso ordine di scuola i Disturbi dello Spettro Autistico sono il 56,8%, quelli dell'attenzione il 10,7%.

Questi rilevi epidemiologici evidenziano che i disturbi codificati come "del neurosviluppo" nell'età evolutiva rappresentano (a livello ufficiale) la frazione di psicopatologia con maggior impatto sociale. Ma essi sono praticamente sottratti ad un intervento psicoterapeutico qualificato, nell'ipotesi (mai dimostrata) che essi non rappresentino la manifestazione di una psicopatologia, ma esclusivamente di una alterazione cerebrale con base neurobiologica di natura genetica.

Il fenomeno sta acquistando vigore e ormai interessa anche l'area dell'età adulta. IL TEMA NON E' DI ESCLUSIVA PERTINENZA DELL'ETA' EVOLUTIVA.

La nostra iniziativa vuole portare di nuovo al centro dell'attenzione della nostra società scientifica (e non solo) la rilevanza degli approcci psicoterapeutici di marca cognitivista nella diagnosi e nel trattamento di questi disturbi, con l'ambizione di fornire ai ricercatori dati meno superficiali e paradigmi più ricchi, ampi, profondi ed elaborati per orientare i loro studi, finora abbastanza inconcludenti (mi permetto di dire).
Chiamo tutti i colleghi ad alimentare questa area perché non sia un guscio vuoto.
VIVA LA NUOVA AREA DI INTERESSE (che spero si potrà chiamare ben presto "Disturbi dello Sviluppo"): VIVA LA SITCC.
State bene
Angelo Inverso