Autismo e vaccini

Moderatore: DAILA CAPILUPI [3284]

angelo maria inverso
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Re: Autismo e vaccini

Messaggio da angelo maria inverso »

Carissimi colleghi, salute
Il discorso si sta spostando su un tema di grande importanza, ossia il rapporto di causa-effetto tra un intervento medico e l'insorgenza di condizioni patologiche temporalmente correlate all'intervento stesso. Il nostro autorevole collega Sibilia ci invita a ragionare sul tema, perciò vorrei dire una parola ancora.
Naturalmente ci sono i manuali a cui attingere per approfondire il tema generale della rapporto di causalità in medicina, che moltissimi di voi o anche tutti voi avete studiato (i medici sicuramente lo hanno trovato nell'esame di medicina legale), ma qui si tratta di un tema specifico.
La domanda è: la vaccinazione è una possibile o probabile causa di autismo, in specifico di quella che si evidenzia dopo una fase di sviluppo apparentemente normale?
Una risposta certa a questa domanda è semplicemente, allo stato dei fatti, impossibile.
Questo per almeno quattro motivi (tra quelli che io riesco reperire tra le mie conoscenze)
  • L'autismo è stato estromesso da una diagnosi categoriale per essere inserito in una dimensionale. Semplificando alla grande: siamo tutti in vario grado autistici e la diagnosi dipende da quanto sia grande l'intensità con cui si manifestano le sue caratteristiche sintomatologiche nel singolo soggetto. Quali sono i soggetti che si devono selezionare nell'indagine epidemiologica? quale intensità di sintomi si dovrà considerare come soglia? Etc (Criterio della consistenza dell’osservazione)
  • Esistono effetti avversi dei vaccini, sia pur rari, tra di essi le encefaliti.(Criterio della plausibilità biologica)
  • Anche laddove si superasse la prima difficoltà , l'indagine statistica non potrebbe dare che risultati statistici e questa ci può dare una certa probabilità che difficilmente si avvicinerebbero al 100%. Noi usualmente ci rifacciamo alla significatività statistica, ma questa non potrà mai dirci se nel singolo caso la regressione di mio figlio non sia dovuta alla vaccinazione. (criterio della forza dell’associazione)
  • Esiste in tutti casi complessi la presenza di fattori confondenti. Il giudizio sulla influenza di tali fattori è affidato a ragionamenti deduttivi che non necessariamente sono condivisibili. Ad esempio negli studi sull'influenza di fattori ambientali tra cui trascuratezza, maltrattamento, abuso nella eziologia dell'ADHD molti studiosi , dopo averne constatato la frequentissima presenza, si astengono dal suggerire un rapporto di causa - effetto per "la presenza di fattori confondenti" e preferiscono demandare la risposta a " successive più ampie e approfondite valutazioni". Praticamente a mai più
Il problema potrebbe essere confinato all'interno della comune indagine scientifica se non fosse che le vaccinazioni sono obbligatorie ( viene meno in questo caso il principio della non obbligatorietà della cura in nome del principio della protezione collettiva. Di come si pone spesso il conflitto tra principi etici abbiamo già parlato). Viene meno anche la possibilità del medico di sconsigliare la vaccinazione o di esprimersi in generale in modo contrario ad esse in qualche singolo caso in quanto egli sarebbe assoggettato a misure disciplinari previste dal codice deontologico.
In conclusione, per quanto riguarda noi: meglio studiare i fenomeni controversi. Meglio avere consapevolezza della dimensione della nostra ignoranza e dei limiti che i nostri sistemi di indagine contengono in sè.
State bene.
Angelo Inverso
Renato Proietti

Re: Autismo e vaccini

Messaggio da Renato Proietti »

Ragazz*, non scherziamo.
Va benissimo, in linea di principio, quello che hanno scritto Furio, Angelo e tanti altri ma mi sento più in linea con Giancarlo... qui non si tratta di ricerca in qualche modo fondata. Qui isiamo davanti al classico esempio di bugia che raccontata cento volte diventa verità. Perfino l'autore del lavoro capostipite su Lancet ha sconfessato i suoi stessi dati... ma ancora stiamo a discutere? Continuiamo a fare scienza, lasciamo ai vari Trump in circolazione la libertà di farsi propaganda e magari chiediamogli una cosa: ma vista la diffuione delle vaccinazioni, cos'è che detewrmina una così bassa percentuale di autismo?

Scusate, ma dover leggere mail e mail su un argomento di questo genere alla fine stanca... se volete, facciamo uno studio su larga scala su quanti si stancano?

Renato
Giancarlo Dimaggio

Re: Autismo e vaccini

Messaggio da Giancarlo Dimaggio »

Io stanco insieme a Renato. Devo dire che la svolta socio politica parascientifica di queste ultimi argomenti la trovo noiosissima. Sono già sufficienti le sezioni commenti di Facebook e Instagram. E se devo leggere di vaccini mi vado a seguire Burioni e Guido Silvestri e i vari medici competenti, non certo questo giro di mail.

Giancarlo
Carla Barile

Re: Autismo e vaccini

Messaggio da Carla Barile »

Buongiorno, a me risulta che lo studio delle cause, possibili probabili certe, delle malattie sia relativo alla patologia medica allo studio dell’etiopatogenesi, che sempre va tenuta presente nella clinica medica
La medicina legale cerca altri nessi di causalità, relativi a responsabilità, rifacendosi in ogni caso alla storia anche naturale della malattia, all’etiopatogenesi, alle cure disponibili, a dati epidemiologici.
Dati epidemiologici che sarebbero tanto utili sia per le complicanze delle malattie per cui ci si vaccina( encefalite postmorbillosa per es) e per gli effetti collaterali dei vaccini.
Non sono un infettivologa ma mi risultano studi epidemiologici ampi e disponibili nella letteratura scientifica ad hoc.
Dati epidemiologici che scarseggiano nei disturbi psicologici e psichiatrici, difficili da raccogliere. Così come effetti collaterali delle terapie non solo farmacologiche.
Scusate ma stamattina l’anima medica mi ha sollecitato.. buon lavoro
Carla Barile
angelo mara inverso

Re: Autismo e vaccini

Messaggio da angelo mara inverso »

Rispondo brevissimamente a Renato.
Carissimo Renato, scusa tu e i colleghi annoiati e stanchi di questo tornare sul tema vaccini-autismo.
Si voleva solo sostenere (da parte mia) che si usano spesso due pesi e due misure; che si danno spesso soluzioni definitive a problemi aperti; che circolano e vengono accettate versioni sostenute solo da montagne di studi ripetitivi e inconcludenti (non entro nello specifico per non annoiare). Questo è quanto!
Trascuro il resto
Cari saluti a te e ai pazienti colleghi (anche agli spazientiti)
Angelo Inverso
Elisa Russello

Re: Autismo e vaccini

Messaggio da Elisa Russello »

Cari tutti,
Come sempre succede, spesso temi e argomenti risuonano in noi anche in base ai nostri vissuti personali.
Io NON mi sto annoiando per nulla a leggere questo interessante scambio, imparo sempre molto da voi e ringrazio sopratutto le voci fuori dal coro, in particolare del mio stimato Prof. Inverso, oltre a Laura Ferrari per averne dato l'avvio.

Chi si annoia può non leggere, non è obbligatorio.
Il titolo del forum ci invita ad approfondire solo i temi di nostro interesse!
angelo maria inverso

Re: Autismo e vaccini

Messaggio da angelo maria inverso »

Carissimi colleghi, come ho ritenuto doveroso scusarmi con i colleghi annoiati o anche irritati per i diversi anche miei interventi, così mi è fatto obbligo di ringraziare chi mi ha espresso pubblicamente personale stima. Perciò ringrazio Elisa e, attraverso lei, tutti quelli che hanno una simile considerazione.
Non vorrei congedarmi da voi senza due informazioni, la prima riguardo alla polemica sui vaccini in generale, la seconda relativamente all'autismo.
1. Polemiche e guerre sui vaccini e le vaccinazioni. Il National Healt Institute ha sospeso i finanziamenti alle ricerche che cercavano di capire perché tanta gente è ostile alle vaccinazioni. Questa è naturalmente una brutta notizia e la decisione non può che essere ideologica, anche se viene giustificata con una equilibrata distribuzione dei fondi. (Ci tengo a dirlo perché a volte si equivoca sulle posizioni di chi parla)
Nell'articolo in cui si protesta contro la decisione si fa riferimento ad un dato, cioè che la riluttanza alla vaccinazione sia cresciuta tra il 2019 e il 2022 (
The timing of this decision could not have come at a more inopportune time. An estimated 1 in 5 parents in the US are now hesitant about vaccines.
,
Opel DJ, O’Leary ST, Stockwell MS. The Future of Research on Vaccine Uptake at the National Institutes of Health. JAMA. Published online March 31, 2025. doi:10.1001/jama.2025.4725

Tuttavia la ricerca citata a supporto dice che Circa 1 bambino su 5 ha avuto genitori che hanno segnalato VH ( Vaccine hesitance - esitazione, incertezza, indecisione, etc del vaccino) dal 2019 al 2022. La VH dei genitori è aumentata dopo l'autorizzazione del vaccino COVID-19 per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni ed è diminuita per i bambini di età compresa tra 6 mesi e 4 anni. [quoteAbout 1 in 5 children had parents reporting VH from 2019 to 2022. Parental VH increased after the authorization of the COVID-19 vaccine for children aged 5–11 years and declined for children aged 6 months-4 years.][/quote].
Vashist K, Yankey D, Elam-Evans LD, et al. Changes in vaccine hesitancy among parents of children aged 6 months - 17 years, National Immunization Surveys, 2019-2022. Vaccine. 2024;42(20):125989. doi:10.1016/j.vaccine.2024.05.037
Cari colleghi, decidete voi se la citazione sia corretta
L'articolo di Opel e colleghi continua affermando che
Coverage for routine childhood vaccines has fallen since the COVID-19 pandemic and has yet to recover.
e basa la sua affermazione su una ricerca che analizza il fenomeno e che rileva che " La copertura con quasi tutti i vaccini è stata inferiore tra i bambini nati nel 2020 e nel 2021 rispetto a quelli nati nel 2018 e nel 2019, con cali che vanno dall'1,3 al 7,8%. Le analisi dei dati NIS-Child per le coorti di nascita precedenti non hanno rivelato cali così diffusi nella copertura delle vaccinazioni infantili di routine".
Le cose più significative dell'articolo citato sono espresse nella parte dell'articolo dedicata ai limiti dell'indagine.
Leggete e traducete voi stessi
The findings in this report are subject to at least three limitations. First, the low household interview response rates (21%–27% during survey years 2019–2023) and the availability of adequate provider data for only 48%–54% of those with completed interviews during those survey years increases the possibility of selection bias. Such bias might persist to some degree even after survey weighting adjustments, potentially resulting in under- or overestimation of vaccination coverage. Second, potential bias related to noncoverage of households without telephones might also have been incompletely controlled for by the use of weighting in the analysis. If phoneless households are more common among lower income families, the result would be higher observed vaccination coverage. Finally, incompleteness of provider-reported vaccination histories during the most recent survey year could have biased coverage estimates downward. Contractual issues led to a shortened time frame for collecting information from vaccination providers, likely resulting in underascertainment of some administered vaccines. In addition, the vaccination history questionnaire mailed to providers was changed from one to two pages, possibly leading to additional reporting errors owing to lack of familiarity with the new questionnaire format. Assessment of total survey error for the 2023 survey year demonstrated that coverage was underestimated by 2.0 percentage points for ≥1 dose of MMR, 4.3 percentage points for the HepB birth dose, 5.1 percentage points for ≥4 doses of DTaP, and 9.4 percentage points for the combined seven-vaccine series.**** An analysis that evaluated coverage in children from the same monthly birth cohorts who appeared in two different survey years indicated 2–3 percentage point lower estimates based on the 2023 compared with the 2022 samples, indicating a possible change in bias between 2022 and 2023, consistent with the lower provider response rates in 2023.
Onesti i ricercatori, non c'è dubbio, ma che dire degli estensori dell'articolo allarmante che sicuramente tutti citeranno (sentiremo l'autorevole e scientifico Borioni (o Burioni? Boh!).
Si fa inoltre riferimento ad una incredibile epidemia di ben 378 casi di morbillo e 2 morti negli Stati Uniti d'America (l'articolo non riferisce le fonti del dato, nè le cause dei due decessi).
Vi ho fornito questa informazione e i riferimenti perché ciascuno di voi possa farsi un'idea non mediata.

2. Sull'autismo sarò più breve.
Dicevo in una mail precedente che il dato dell'aumento della prevalenza delle diagnosi di autismo è vecchissimo e da sempre e finora la si sia spiegata con fattori che negano il reale incremento della patologia (il raffinamento delle diagnosi, l'aumento della sensibilità, il cambiamento dei sistemi diagnostici, etc).
Vi do un rifermento che testimonia di quanto il dato sia antico e di come si dovrebbe andate al di là delle solite litanie. Eccolo: tra il 1987 e il 1998 in California, vi era stato un incremento del 270% delle diagnosi di autismo e del 1000% di quelle afferenti allo spettro (allora si chiamavano disturbi pervasivi dello sviluppo). Anche allora la spiegazione insisteva sui fattori che ho prima citato. Uno (io) si chiede perché accordare la preferenza all'ipotesi di una variazione dei sistemi diagnostici piuttosto che a fattori che hanno incrementato la incidenza del disturbo. Io ne formulo una contestabilissima: perché l'eziologia genetica dell'autismo (che viene data quasi per scontata) non potrebbe giustificare un simile aumento.....Ah! dimenticavo la bibliografia
"California Departement of developmental service: A report to the legislature: Change in the population of persons with autism and pervasive developmental disorders in California Developmental Services Systems: 1987 throught 1998. California Healt and human services agency. C.A, IV"

Ho finito. Scusate il disturbo, lavoriamo per voi :)
State bene
Angelo Inverso
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